Laszlo Alexandru

 

ALLA FINE DELLA STRADA



          La rivista elettronica E-Leonardo è uscita nel 2003 soprattutto per una reazione di scontentezza. Eravamo nel periodo in cui, in Romania, si stava rifacendo il partito-stato, a guida del primo-ministro di allora, e tutto tornava sotto l’attento controllo politico. Perfino l’ultima vittoria importante del dicembre ‘89, la libertà di parola, rischiava di perire nella censura economica della stampa cartacea, nella sottomissione delle televisioni, con i finanziamenti statali per mezzo della pubblicità pagata. Ma l’espressione in internet non poteva essere bloccata.

          E-Leonardo ha ricevuto, inevitabilmente, l’aspetto di coloro che l’avevano pensata. È stata una rivista aperta verso diversi spazi geografici, storici e culturali, con un’ampia diversità tematica, con diverse strategie di comunicazione artistica e in numerose lingue straniere. Non credo le sia mancato il tono polemico, l’impegno nella realtà quotidiana. Se ci penso un attimo, quasi tutte le mie iniziative importanti sono nate per uno scatto di rabbia, per il desiderio di dimostrare che le cose vanno male. La pubblicazione che ho coordinato in questi dieci anni è stata concepita, inevitabilmente, a mia immagine e somiglianza.

          Ringrazio i 116 autori romeni e stranieri, i 15 traduttori che mi hanno accompagnato in quest’avventura. Il lavoro di volontariato ci ha sempre caratterizzato, perché nessuno ha mai ricevuto e ha mai pagato niente per pubblicare o per accedere alla rivista E-Leonardo.

          Incontro di letteratura, musica, pittura e fotografia, unione di poesia, prosa, saggio teorico, storia, civismo, polemica o memorialistica, la nostra pubblicazione ha avuto probabilmente un aspetto unico nel paesaggio culturale romeno. Per il periodo in cui è uscita, ha rappresentato comunque un’iniziativa da pionieri.

          Oggi molte delle ragioni che hanno richiesto la sua esistenza non sono più valide. L’ex primo ministro autoritario è finito in galera. La libertà di parola non è più minacciata – per adesso – in Romania. I mezzi di espressione elettronica hanno un’evoluzione tecnica con la quale non possiamo più tenere il passo avvalendoci soltanto del nostro entusiasmo personale. Il ritmo frenetico della vita ha portato allo sviluppo di siti collegati con le riviste e con i giornali stampati, ha moltiplicato i blog di appunti quotidiani. Una rivista con frequenza annuale e priva delle possibilità di rapida interazione con i lettori appartiene ormai al venerabile passato.

          Sono contento che la rivista E-Leonardo – in assenza di qualsiasi campagna pubblicitaria e mantenuta dalla sua sola esistenza in internet – abbia registrato, lungo gli anni, oltre 33.000 visite da oltre 40 paesi del mondo. Tramite questo abbiamo dimostrato di aver rispettato la promessa fatta in partenza: abbiamo saputo pensare globalmente e agire localmente.

          La nostra pubblicazione continuerà a essere raggiungibile in internet ma, come tutti gli archivi, sarà ormai lo specchio del passato. Gli scrittori, i pubblicisti, i traduttori, i ricercatori, i pittori, gli scultori e gli artisti grafici che ci hanno dato una mano proseguono la loro strada per conto proprio. E coloro che, nel frattempo, si sono spenti rimangono tuttavia presenti in questo spazio virtuale.

          Sono assolutamente convinto, guardando indietro, che abbiamo fatto un bel lavoro. Se non altro, abbiamo giustificato e abbiamo pigmentato una galleria di esistenze.

 

(ottobre 2012)