Laszlo Alexandru

 

DUE DESTINI



Mircea Miclea è nato nel 1963 e ha studiato filosofia e psicologia a Cluj. Il 21 dicembre 1989 si trovava in Piazza della Libertà nel centro di Cluj, accanto a Călin Nemeş, Lucian Matiş e altri che hanno pagato con la vita la loro audacia. Ha guardato gli assassini in faccia. Lui stesso è stato sul punto di essere ammazzato nella sparatoria. Quella situazione gli è rimasta impressa per sempre nella memoria: “Dopo questa esperienza, vivo la mia vita diversamente. Non ho più paura! Ho dimostrato a me stesso, in modo fondamentale, reale, non retorico, che sono libero e che non sono un vigliacco. Per quanto in basso cada, per quante brutte cose si dicano su di me, alla fine mi posso alzare in piedi e gridare: «Sì, ma sapete, non sono un vigliacco e sono libero, capite?». Non faccio delle teorie sulla mia libertà, ma la vivo semplicemente, con intensità, tutta, fino in fondo, così come mi sento il sangue nelle vene. (…) Da allora, ogni 21 dicembre indosso i miei vestiti più eleganti, a volte vado in piazza e, credetemi, in quella giornata mi sento più alto!” (Rivista 22, no. 775/2005).

Constantin Degeratu è nato nel 1948, licenziato all’Accademia degli Alti Studi Militari di Bucarest e alla Facoltà di Legge di Cluj. In dicembre 1989 era tenente-colonnello a Cluj e ha stabilito sulla carta il progetto di attacco dell’esercito contro i partecipanti alla rivoluzione. “La notte del 20/21.12.1989, essendo di turno, ho elaborato, con l’accordo del comandante e del capo di stato maggiore, una variante di azione (…). Per la risposta contro le azioni terroristiche, è stato previsto lo studio di alcune varianti di azione per la difesa delle istituzioni politiche e amministrative, degli obiettivi e dei posti rilevanti nelle guarnigioni delle unità militari, nonché per la difesa della popolazione civile contro le azioni terroristiche” (vedi la dichiarazione nel vol. di Tit-Liviu Domşa – Victor Eugen Mihai Lungu, “Împuşcaţi-i, că nu-s oameni!” [“Ammazzateli, che non sono esseri umani!”], vol. 1, Fundaţia Academia Civică, Cluj, 1998, p. 80). I suoi colleghi di allora, tra cui il colonnello Vasile Lateş, hanno sottolineato la sua partecipazione alla repressione contro i manifestanti: “Sono a conoscenza del fatto che il tenente-colonnello Degeratu Constantin, allora ufficiale nell’ambito della Sezione operazioni, ha stabilito su una carta della città di Cluj i posti dove si sarebbero collocate alcune suddivisioni della caserma di Floreşti” (ibid., p. 201). Nel mese di maggio 1990, il colonnello Constantin Degeratu ha contribuito alla destituzione del procuratore militare che svolgeva l’inchiesta sugli avvenimenti del dicembre ‘89 (p. 22). Il 19 novembre 1997, in qualitŕ di capo dello Stato Maggiore Generale e Segretario di Stato al Ministero della Difesa Nazionale, il generale di divisione dr. Constantin Degeratu ha emesso la Circolare no. 522 con cui “si sospende temporaneamente il diritto del personale militare e civile degli stati maggiori, dei comandamenti, delle unità, delle formazioni e delle altre istituzioni in subordine dello Stato Maggiore Generale di fornire ai mass-media qualsiasi informazione sull’attività propria e di altre persone durante gli avvenimenti del dicembre 1989. (…) La presentazione del personale militare e civile davanti agli organi di inchiesta e di giudizio, in qualsiasi qualità, per fatti connessi agli avvenimenti del dicembre 1989 si farà solo con l’accordo del ministro della difesa nazionale. Il presente ordine verrà portato immediatamente a conoscenza dell’intero personale, tramite i rispettivi comandanti” (ibid., p. 16).



Alla fine del mese di dicembre 2004, Mircea Miclea è stato nominato Ministro della Pubblica Istruzione in Romania. Alla metà del mese di gennaio 2005, il generale Constantin Degeratu è stato nominato consigliere di stato al Dipartimento della Sicurezza Nazionale di Romania.

Che cosa si diranno i due quando si incontreranno nel Palazzo del Governo o alla Presidenza della Repubblica? Si stringeranno la mano? Si sorrideranno? Scambieranno dei ricordi comuni sulla Rivoluzione? “Scusami di non averti ucciso!” “Chiedo scusa comunque di essere sopravvissuto.”

Fin quando non si farà giustizia in Romania, i criminali e i superstiti tra le vittime continueranno a sedersi allo stesso tavolo.

(gennaio 2005)